LA FIDAPA sezione di Milazzo apre il Giardino letterario a Villa Vaccarino con il Saggio del Professore Diego Celi

 Il Giardino letterario nella sua seconda presentazione ospita la Sezione FIDAPA di Milazzo in collaborazione con l’Associazione Sciarpa Bianca per presentare il Saggio “La Politica Nella Comedia” di Diego Celi con il contributo di Raffaele Manduca e la Prefazione Enzo Bosso.

Il Sindaco Pippo Midili Saluta il pubblico e ringrazia l’Autore e gli illustri relatori per un evento che oggi più che mai riveste un’importanza fondamentale e ha l’obiettivo di risvegliare la coscienza politica e civile.

La past president Natascia Fazzeri, porta i saluti e i ringraziamenti della presidente Mariella Morabito, assente per lavoro e si dichiara felice che la FIDAPA sez. di Milazzo dia inizio al Giardino letterario con un Evento di grande spessore politico e letterario

E’ Mariarosaria Cusumano a presentare il poliedrico autore Diego Celi, già docente presso l’Università di Padova, Capo del Dipartimento Chirurgico presso l’azienda Papardo-Piemonte di Messina, noto nel panorama letterario, autore di numerosi saggi, di romanzi storici e di testi biografici, vincitore di diversi Premi, per citarne alcuni : “Alata Solerzia” in memoria di Giorgio La Pira; Premio Internazionale “Scilla e Cariddi”; Premio Rosario Livatino-Antonio Saetta; Premio speciale Giuria ”Concorso Letterario Internazionale Città di Cefalù”.

In un momento di grande destrutturazione della Politica contemporanea, in un momento di confusione, di perdita dell’etica e di Ideali, il Giornalista Enzo Bosso scorge nel Saggio dell’Autore un forte richiamo alla coscienza politica, alla necessità di vivere la Politica con consapevolezza e responsabilità, e Dante, come Diego Celi mostra, è la voce altera, fiera contro ogni strumentalizzazione, contro ogni servilismo e corruzione.

A distanza di settecento anni, il pensiero politico di Dante tuona più vivo che mai e indica la via per uscire dal pantano attuale.

Fermamente convinto dell’attualità del Verbo Dantesco, Raffaele Manduca, professore di Storia Moderna presso il Dipartimento di Civiltà antiche e Moderne dell’Ateneo di Messina, nel saggio dedica un capitolo agli Ignavi che Dante disprezza perché pusillanimi e vili avulsi dalla scelta e per questo il professore Manduca spiega la necessità della scelta e la libertà di non scegliere quando la scelta diviene rovinosa.

Il professore Diego Celi, nel suo intervento, pone Dante come “riferimento, stella polare, affinché il declino morale non cancelli il valore della politica come arte dello Stato”.

L’Evento ha visto la partecipazione attiva di Giuseppe Fontanelli, professore associato di Letteratura italiana, moderna e contemporanea presso l’Università di Messina, che ha magistralmente trovato numerosi e importanti collegamenti tra i temi che emergono nel saggio di Diego Celi con gli autori del novecento, quali Federico Tozzi, scrittore, poeta, drammaturgo e giornalista italiano, realista nel cogliere l’inadeguatezza dell’individuo di fronte alle richieste nuove e continue del vivere. Piero Gobetti liberale, attento conoscitore del Marxismo e George Orwell, difensore estremo della memoria storica.

Infine ha arricchito la presentazione di solennità la presenza e l’intervento del Monsignor Alexios Mandanikiotis, della Chiesa greco ortodossa, che ha proposto la diffusione del saggio di Diego Celi nelle scuole, come volume propedeutico, come linfa di memoria perché siamo “memoria” che non può essere trascurata o cancellata dall’inettitudine e dagli interessi di partito.

Le parole del Monsignore hanno risuonato forti e chiare di un messaggio che vuole essere un appello alle coscienze degli adulti distratti e dei giovani sempre più ignari.

 

Rita Chillemi

 

 

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